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La valutazione della vulnerabilità degli alimenti

La vulnerabilità degli alimenti è la probabilità che gli stessi possano avere dei potenziali punti deboli nei confronti della frode alimentare o un evidente valutazione di minacce intenzionali nella catena di approvvigionamento e in azienda.

Lo scopo della valutazione è assicurare che siano state messe in atto tutte le azioni necessarie a far si che gli alimenti siano protetti da possibili attività illecite. Così da aumentare la fiducia dei consumatori a livello internazionale.

Per questo motivo i requisiti sulla vulnerabilità alimentare sono definiti obbligatori negli standard alimentari per la certificazione alimentare Brc, IfsFssc 22000. L’unica normativa obbligatoria che ne richiede una gestione è quella inerente alla norma americana per la sicurezza alimentare.

Sia i requisiti degli standard internazionali per la sicurezza alimentare che la norma FSPCA richiedono una valutazione dei rischi specifici per la vulnerabilità degli alimenti ed azioni di mitigazione da attuate durante tutta la catena di approvvigionamento.

Come si valuta la vulnerabilità alimentare per le materie prime?

Come abbiamo detto la valutazione della vulnerabilità dell’alimento deve prendere in considerazioni tutti quei pericoli che durante la catena di approvvigionamento possono minare l’integrità dell’alimento e dell’ingrediente.

Questa valutazione del rischio non analizzerà i fattori relativi ai pericoli alimentari. Introdotta dallo standard di certificazione Brs spesso abbraccia sia i requisiti della Food Defense che della Food Fraud.

Per effettuare una valutazione per la vulnerabilità degli alimenti occorre prima di tutto identificare gli ingredienti e o gruppo di ingredienti. Un processo che viene effettuato durante la qualifica e valutazione dei fornitori per le materie prime.

Gli standard GFSI non richiedono un definito processo di valutazione. Ma lasciano movimento alle organizzazioni di valutare le proprie materie prime purché siano stati considerati però i seguenti fattori:

  • Accadimenti storici che definiscono una materia prima e o un alimento soggetto a frodi
  • La facilità che la materia prima sia vulnerabile a possibili frodi alimentari ed azioni intenzionali, stato fisico ecc.
  • I fattori economici che possono indurre ad azioni illecite, paesi in via di sviluppo, prodotti coperti da claim
  • La ‘limpidezza’ della catena di approvvigionamento se diretta o con intermediari
  • La presenza di analisi e verifiche che possono dare certezza dell’assenza di azioni illecite e frodi alimentari

Con il classico PXG si definiranno le varie classi di rischio per le quali andranno adottate azioni di mitigazione che possono comprendere dalle semplici verifiche a ricezione materie prime, ad analisi di laboratorio.

La richiesta di certificazione GFSI del fornitore e o l’effettuazione da parte di un auditor di una verifica presso il fornitore.

La vulnerabilità degli alimenti nei processi

Potrebbe sembrare che l’analisi di cui sopra dia tutte le informazioni necessarie per proteggere gli alimenti e di conseguenza fornire ai consumatori prodotti certi. Ma così non è.

L’analisi della vulnerabilità deve estendersi anche nei processi dell’azienda. Perché anche in questi possono accadere fatti che rendano l’alimento a rischio vulnerabilità.

In questo caso si dovranno prendere in considerazione, oltre che taluni fattori visti sopra, i processi aziendali, come per esempio la cross contact tra prodotti differenti, l’utilizzo di additivi,  la protezione del sito, l’etichettatura, talvolta la modalità di stoccaggio che potrebbero compromettere talune proprietà del prodotto.

Anche in questo caso dovranno essere messe in atto azioni di mitigazione ai rischi rilevati dalla valutazione della vulnerabilità sui processi.

Implementare una procedura per la vulnerabilità

Ogni organizzazione dovrebbe implementare una efficace procedura per la vulnerabilità degli alimenti efficace tenendo conto della catena di approvvigionamento e dei processi. Vediamo che cosa dovrebbe contenere questa procedura:

Avere una efficace procedura per la gestione della vulnerabilità degli alimenti non solo tutela i clienti. Ma aiuta a non ritrovarsi a dover gestire fornitori non corretti ed a farci imbattere in pesanti sanzioni e o richiami del prodotto che possono danneggiare pesantemente l’organizzazione.

Comunicazione a cura di Sistemi & Consulenze

Servizi per la Qualità Aziendale

www.sistemieconsulenze.it

2020-08-16T09:15:06+01:00Agosto 16th, 2020|News|
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