In risposta all’estremo bisogno di un impegno globale per l’ambiente, anche gli standard internazionali diventano una soluzione per ridurre il riscaldamento globale, in un’ottica di responsabilità sociale e attenzione al tema della sostenibilità.
Dal primo Earth Summit del 1972 all’Accordo di Parigi del 2015, gli impegni per contrastare il surriscaldamento globale sono stati sempre più al centro della politica internazionale, forti dell’intenzione di ridurre al minimo le emissioni di gas serra, mitigare i sempre più importanti cambiamenti climatici e limitare l’estensione del buco dell’ozono.
L’impegno globale
Dalla prima conferenza del 1972, passando per altre iniziative internazionali come il Protocollo di Montreal (1986) e l’Intergovernmental Panel sui cambiamenti climatici (1988), numerosi sono stati i dibatti tra scienziati, governi e organizzazioni internazionali sui temi “caldi” legati all’ambiente. Altrettanti sono gli impegni presi dalle nazioni di tutta la terra per la salvaguardia delle risorse naturali, per l’utilizzo di risorse rinnovabili in alternativa a quelle fossili nonché per il sostegno economico ai paesi in via di sviluppo perché possano sviluppare anch’essi strategie di salvaguardia dell’ambiente. Nel 2015 a Parigi, i governi di 196 paesi si sono impegnati a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali, a presentare piani d’azione nazionali e internazionali per la riduzione di emissioni inquinanti, oltre che a comunicare ogni cinque anni i propri contributi per fissare obiettivi più ambiziosi e i risultati inerenti raggiunti, al fine di garantire trasparenza e controllo. Un impegno globale dunque, teso a ridurre le conseguenze degli errori del passato e del presente, che possa permettere uno sguardo pieno di ottimismo e speranza verso il futuro, per noi e per le generazioni a venire.
Parigi e i summit che lo hanno preceduto rappresentano uno slancio senza precedenti verso obiettivi di interesse comune che possono e devono essere d’ispirazione per tutti quegli attori “non statali” che, nel piccolo, possono porsi obiettivi sostenibili, siano essi città, comunità, organizzazioni o aziende. Sulle esigenze di queste realtà si modellano gli Standard Internazionali per le attività di certificazione, che unici nel loro genere, si rivelano strumenti estremamente efficaci per sostenere l’efficientamento energetico, l’attenzione all’ambiente, la responsabilità sociale, oltre che la crescita di nuove tecnologie e mercati green.
Perché ISO è fondamentale nella nostra realtà
ISO (International Organization for Standardization) ha una posizione di rilievo in questa battaglia, redigendo Standard Internazionali che possono rappresentare la chiave per una soluzione a lungo termine nei confronti del riscaldamento globale. Il ruolo degli Standard ISO si è evoluto di pari passo con il progressivo cambiamento climatico. Dal 1996, anno di pubblicazione della norma ISO 14001, ISO in qualità di ente di normazione globale, ha prodotto più di 600 standard riguardanti l’ambiente, che hanno sicuramente spianato la strada a nuovi mercati oltre che a supportare le organizzazioni nell’opera globale di mitigazione dei cambiamenti climatici. ISO, in un continuo work in progress, sta sviluppando un nuovo quadro normativo internazionale per supportare attori pubblici e privati perché possano conformarsi agli obiettivi definiti nell’Accordo di Parigi. Questi nuovi standard potranno essere utilizzati dalle organizzazioni come strumenti efficaci e trasparenti per comunicare i propri impegni e risultati per la sostenibilità e sfruttare responsabilmente, oltre che efficacemente le proprie risorse. Questo, con l’obiettivo di promuovere le organizzazioni che mirano a sostenere una società attenta all’ambiente e alle riduzioni di emissioni di CO2.
Standard internazionali come leva sostenibile
Kiwa eroga, in accordo a standard riconosciuti internazionalmente, servizi di certificazione utili per combattere il riscaldamento globale, rispettare l’ambiente e impegnarsi per la sostenibilità, perché ritiene sia una priorità dalla quale non si può prescindere. Tra questi si occupa delle certificazioni conformi alle norme:
- ISO 14001 – Lo sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale, certificato secondo questa norma, consente di gestire in modo sistemico gli aspetti ambientali inerenti ai processi, in ottica di efficienza e miglioramento delle performance ambientali, permettendo di ottenere diversi vantaggi: riduzione dei costi gestionali attraverso la razionalizzazione dell’uso delle materie prime, riduzione di rifiuti ed emissioni, tutela dell’ambiente e uso consapevole delle risorse, diminuzione dei costi energetici e tanto altro. * Registrazione Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) – E’ uno strumento di gestione sviluppato dalla Commissione Europea per le organizzazioni che intendono valutare, monitorare e migliorare le loro prestazioni ambientali.
- ISO 50001 – La Certificazione secondo lo Standard permette a ogni organizzazione di stabilire, implementare e mantenere un sistema di gestione dell’energia, per un miglioramento continuo di prestazioni, efficienza, sicurezza e consumo energetico.
- ISO 20121 – La norma suggerisce azioni per supportare le organizzazioni nella progettazione dell’evento e controllarne l’impatto sociale, economico e ambientale.
- UNI 11339 Esperti in Gestione dell’Energia – La certificazione qualifica la figura che, in un’organizzazione, ha l’obiettivo di migliorare il livello di efficienza energetica, di ridurre i consumi di energia primaria e le emissioni di gas clima-alteranti legate all’utilizzo dell’energia, di incrementare in qualità e quantità i servizi forniti comunque attinenti all’uso razionale dell’energia.
- UNI CEI 11352 Società che forniscono Servizi Energetici (ESCo) – La certificazione in conformità alla norma testimonia l’impegno e la serietà dell’organizzazione nel fornire garanzie certe di qualità del servizio erogato per il miglioramento dell’efficienza energetica, assumendosi l’onere del conseguimento degli obiettivi contrattualizzati.
Corsi di formazione
Kiwa Idea eroga dei corsi di formazione inerenti alla gestione ambientale e al risparmio energetico.
Di seguito la proposta che offre in questo ambito:
LCA: Life Cycle Assessment. Marchi ambientali di prodotto e servizio
L’obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze sui principi di base del Ciclo di vita del prodotto (LCA), ossia quantificare, interpretare e valutare gli impatti ambientali di uno specifico prodotto o servizio, durante l’intero arco della sua vita
Parliamo di ambiente: come adeguarsi alla nuova UNI EN ISO 14001:2015
L’obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze per integrare la nuova norma con altri sistemi di gestione, aiutando le organizzazioni a migliorare l’efficienza e introducendo un’attenta analisi alle prestazioni ambientali associate ai prodotti e/o servizi.
Modulo Specialistico Auditor/Responsabili Gruppo di Audit di Sistemi di Gestione Ambientale (allineato alla nuova ISO 14001:2015)
L’obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze per apprendere il quadro completo della normativa di riferimento nonché le tecniche e le procedure per l’esecuzione di un audit.
EGE Esperto in Gestione dell’Energia
Il corso offre l’opportunità di comprendere la complessità dei temi che dovrà affrontare l’Esperto in Gestione dell’Energia, non solo dal punto di vista tecnico, ma economico, strategico e normativo.
Cosa sono l’UNFCCC e le COP?
Il piano d’azione per ridurre il surriscaldamento globale nasce negli anni ‘90 con la nascita della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC – United Nations Framework Convention on Climate Change) nel 1994. I paesi firmatari si incontrano annualmente alla Conferenza delle Parti (COP – Conferences of the Parties) per portare avanti il dibattito ambientale. I punti salienti della COP servono a stimare i progressi riguardanti il cambiamento climatico e, come a metà degli anni ’90, col Protocollo di Kyoto per stabilire gli obblighi giuridicamente vincolanti per paesi sviluppati per ridurre drasticamente le loro emissioni di gas serra. La COP 21 del dicembre 2015 portò alla firma dell’Accordo di Parigi, di cui abbiamo prima esposto i principali temi.
Articolo a cura di Kiwa Italia