Il Gruppo Ceretto, in aggiunta al suo impegno nella scelta delle Buone Pratiche nell’ambito dell’Agricoltura Sostenibile e nella Difesa dell’Ambiente, prosegue la promozione dell’arte e presenta l’artista di fama internazionale Marina Abramovic.
Oltre ai consueti appuntamenti legati alla produzione e promozione di vini, il Gruppo Ceretto prosegue il suo impegno nella promozione dell’arte e delle buone pratiche nell’ambito dell’agricoltura sostenibile e nella difesa dell’ambiente.
In questa serie di appuntamenti, quest’anno si inserisce un incontro con l’eclettica Marina Abramovic, che il 28 settembre presenterà un video realizzato per Jasper Johns, nella chiesa di Alba, e il 29 parlerà della sua visione dell’arte nel teatro cittadino di Alba.
La famiglia Ceretto, da sempre appassionata di arte contemporanea mette a disposizione dal 1999 le sue proprietà come spazi ideali per le opere e le performance artistiche di artisti nazionali e internazionali. Quest’autunno ospiterà un intervento dell’artista internazionale Marina Abramovic, sacerdotessa della performing art conosciuta in tutto il mondo, seguito da un incontro-confronto con il pubblico presso il Teatro di Alba. Il doppio evento avrà luogo rispettivamente il 28 e il 29 settembre 2017.
L’ultimo trimestre del 2017 vedrà anche i primi appuntamenti dell’inedito progetto Coltivare & Custodire, nato dalla collaborazione tra il Gruppo Ceretto e l’Università dell scienze gastronomiche di Pollenzo.
Coltivare & Custodire è un progetto volto alla valorizzazione delle buone pratiche nell’ambito dell’agricoltura Sostenibile e nella difesa dell’ambiente, esito dell’incontro dei due promotori. La consapevolezza che oggi più che mai agricoltura e tutela ambientale debbano andare di pari passo è ormai diffusa, e la manifestazione vuole promuovere questa visione con un ciclo di presentazioni, meeting, focus-group, narrazioni, degustazioni, in uno scambio plurale di esperienze e saperi.
Le sei giornate del raduno annuale si articolano in Best practice, esperienze di buone pratiche di veri e propri “eroi ambientali”, che presenteranno casi globali di successo che possano servire da ispirazione per un potenziale cambiamento e su Talk, momenti informali di dialogo con esperti internazionali di prima grandezza volti a sollecitare uno scambio di idee innovative e, perché no rivoluzionarie, capaci di coinvolgere tradizione, immaginazione e creatività.
Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare radicata in Piemonte su un territorio unico come quello delle Langhe che da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione del mecenatismo.
L’azienda vitivinicola Ceretto, fondata nel 1937, con un’estensione di più di 160 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco, è tra i maggiori proprietari di vigneti del Piemonte. Il gruppo Ceretto, articolato in quattro aziende vinicole indipendenti, produce 17 etichette di vini. Il loro tratto peculiare è espresso dal nome che evidenzia l’appartenenza al territorio riprendendo il cru d’origine: ad ogni collina corrisponde una denominazione che è un marchio di un sapore ben localizzato.
I vini Ceretto sono vini di pregio, da sempre associati alla ricerca della perfezione che già nel 1986 sono stati decantati dalla prestigiosa rivista Wine Spectator. Sono il risultato rigoroso di vigneti coltivati secondo i metodi dell’agricoltura biologica che esclude l’utilizzo di sostanze chimiche quali concimi, diserbanti, insetticidi.
Gran parte dei vini sono certificati DOC e DOCG.
Fin dagli anni ’80 quando venne commissionato il restyling grafico delle etichette dei vini al designer Silvio Coppola, autore dell’inconfondibile taglio sull’etichetta del Blangé, il bianco cavallo di battaglia dell’azienda, la famiglia Ceretto intrattiene con l’arte in tutte le sue espressioni un rapporto privilegiato.
Con il nuovo millennio e l’entrata in azienda della terza generazione, il rapporto con l’universo artistico s’è ulteriormente consolidato e architetti e artisti di fama mondiale sono periodicamente coinvolti nei più variegati e innovativi progetti. Tra i tanti vanno citate la ristrutturazione della Cappella del Barolo ad opera di Sol LeWitt e David Tremlett, una soluzione architettonica di grande impatto visivo o le installazioni di elementi moderni a corredo delle strutture più tradizionali delle cantine, come il Cubo a Castiglione Falletto, una struttura trasparente che si integra totalmente al paesaggio, e l’Acino alla tenuta Monsordo, sede principale dell’azienda.