Annata sicuramente storica, il 2017, per la vendemmia in Oltrepò sia per la qualità, probabilmente ottima, sia per la data di inizio della raccolta delle uve che quest’anno partirà il 9 di agosto quando il colosso Terre d’Oltrepò che vinifica oltre il 50% della produzione uve a sud del Po, comincerà a ritirare le basi per lo spumante.
“Questa tipologia – fa sapere il presidente Andrea Giorgi –ha bisogno di una determinata acidità. Ma con questa siccità e con il caldo, si rischia di perdere questa prerogativa“.
Dopo le prime campionature eseguite una settimana fa, lunedi prossimo i tecnici ci riproveranno per avere indicazioni più aggiornate sul grado di maturazione. Tuttavia, anche per la previsione di una nuova ondata di caldo africano e causa la bizzarra primavera passata, l’avvio super anticipato della vendemmia 2017 in Oltrepò è certo.
“La situazione non riguarda, ovviamente, tutte le aree – aggiunge Giorgi – la nostra cantina con i suoi 800 soci copre un’estensione di 5200 ettari e quindi ci possono essere differenti valutazioni. In ogni caso anche gli impianti di Casteggio e Santa Maria della Versa, a ruota, ben prima del 15 agosto, cominceranno ad operare. Quello di Santa Maria, per ora, a ritmo ridotto“.
Se le gelate abbinate alla siccità hanno falcidiato la produzione 2017 di frutta ed in parte anche quella di ortaggi, al punto che a Volpedo, in provincia di Alessandria ma a un tiro di schioppo dall’Oltrepò Pavese, anziché festeggiare con la tradizionale sirena hanno suonato le campane a morto segnale di disastro, invece la qualità dell’uva sarà sicuramente eccellente pur con anomalie di calendario e quantità inferiore alle annate cosiddette normali.
“Certo una pioggia, in questi giorni, sarebbe provvidenziale – dice ancora il presidente di Terre d’Oltrepò – mentre se prosegue il caldo torrido potremmo avere qualche problema in più“.
Non è lontano da qui, in Piemonte, le ultime previsioni aggiornate indicano un calo della produzione attorno al 25%, soprattutto per la già citata disastrosa gelata dello scorso aprile. In Oltrepò invece la stima di un calo di produzione è di circa il 15% ma con qualche timore che possa peggiorare se agosto dovesse essere più caldo della media.
Sarà invece alta la qualità.
Terre d’Oltrepò
Terre d’Oltrepò è la più grande realtà cooperativa della terza area vitata d’Italia ed è leader della vitivinicoltura lombarda.
Nata dalla fusione tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, oggi ha 800 soci e pigia oltre 400mila quintali d’uva ogni vendemmia, per un fatturato annuale che supera i 40 milioni di euro.
I soci conferitori provengono da tutto l’Oltrepò Pavese: coltivano sia i terreni della prima fascia collinare, più vocati per i grandi rossi, fino ad arrivare a quelli posti a 400 metri, ideali per l’ottenimento delle basi spumante Pinot nero.
Terre d’Oltrepò dà oggi lavoro a 50 dipendenti e genera un considerevole indotto, non solo per gli addetti della filiera enologica. Il consiglio d’amministrazione è presieduto dal presidente Andrea Giorgi.
La qualità dei prodotti e la tipologia produttiva della Cantina Terre d’Oltrepò s.c.a.p.a. grazie alla qualità dei prodotti e alla tipologia produttiva ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 22000 sia per la sede di Broni che per quella di Casteggio.