250 milioni di euro d’investimento, 25 milioni di euro l’anno di risparmio per il sistema elettrico nazionale, 225 vecchi tralicci demoliti, 2 mila tonnellate di materiale recuperato, 150 mila tonnellate di emissioni di CO2 in meno in atmosfera. Sono questi i numeri che fanno della “Chignolo Po-Maleo”, tra le Province di Lodi e Pavia, l’elettrodotto in altissima tensione più “verde” d’Italia, e centro nevralgico di collegamento con il Centro-Europa.
Un’infrastruttura d’eccellenza e un esempio di ingegneria unico in Italia, che rispetta l’ambiente cercando di minimizzare gli impatti con le Aree a Tutela Ambientale e Naturalistica attraverso la rimozione di 4,7 km di linee aeree nel Parco dell’Adda Sud. La realizzazione di questa nuova “autostrada dell’energia”, lunga 24 km, permette la demolizione di 64 km di linee elettriche obsolete e 225 vecchi tralicci: per ogni km di nuova linea costruita, di fatto sono stati tolti 3 km di elettrodotti. Dallo smantellamento della linea originaria sono state recuperate 2 mila tonnellate di materiali come alluminio, acciaio, calcestruzzo e vetro (completamente riciclabili), ridotte le emissioni di CO2 e inoltre con la razionalizzazione della rete elettrica della Provincia di Lodi verrà realizzata nel Parco dell’Adda Sud e nei comuni limitrofi una serie di piste ciclabili che incoroneranno il lodigiano come “Provincia della bicicletta”.
A fare di questo elettrodotto un esempio per l’intero sistema energetico nazionale sono stati senza ombra di dubbio i pali “monostelo”, che con il loro bassissimo impatto ambientale hanno reso possibile l’abbattimento di 64 km di vecchie linee e “liberato” 80 ettari di territorio, una superficie pari a circa 130 campi da calcio. I nuovi sostegni tubolari sono il fiore all’occhiello della nuova tecnologia targata Terna: alti tra i 24 e i 51 metri, pesanti tra le 20 e 70 tonnellate, hanno un diametro alla base compreso tra il metro e mezzo e i quattro metri. Questi prodigi della tecnica sono stati utilizzati per circa il 70% dell’opera, permettono di ridurre di 15 volte l’area di occupazione al suolo rispetto ai vecchi tralicci tradizionali, passando così da 150 mq di un traliccio tronco-piramidale ai 10mq del nuovo.
I sostegni installati sono stati progettati e utilizzati per la prima volta appositamente per sostenere elettrodotti a 380 kV su terreni montuosi e impervi e per permettere curve e cambi di direzione della linea per meglio adattarsi al territorio. Il record di questa innovativa tecnologia è anche nella velocità e sicurezza di montaggio. Il tempo di installazione infatti si riduce di ben 10 volte rispetto a quello necessario per un traliccio tradizionale (poche ore contro una media di 5 giornate). Infine i “monostelo”, visto che richiedono l’utilizzo prevalente di mezzi meccanici – come gru ed elicotteri – permettono di ridurre e a tratti eliminare completamente le operazioni in alta quota da parte del personale operaio, aumentando notevolmente la sicurezza sul lavoro.
Tra i benefici elettrici, la nuova struttura apporterà risparmi per cittadini e imprese pari a 25 milioni di euro l’anno e consentirà di ridurre al minimo il rischio di congestioni sulla rete elettrica locale. Con l’ammodernamento della linea è stato possibile potenziare e rendere efficiente il sistema elettrico lombardo, che da solo assorbe circa un quinto dell’intero fabbisogno italiano. La “Chignolo Po-Maleo” è uno dei progetti più importanti di Terna nella regione Lombardia, dove la società ha programmato investimenti per oltre 1 miliardo di euro per lo sviluppo della rete. Un ulteriore passo significativo per l’importante infrastruttura per il trasporto dell’energia elettrica, che darà una marcia in più al sistema elettrico in un’area nevralgica del Paese e in uno snodo cruciale del Centro-Europa.
L’attenzione per l’ambiente è stata una delle linee guida dell’opera fin dalla sua progettazione, che attraverso gli studi preliminari, ha evitato l’attraversamento del fiume Po e del passaggio in Riserva Regionale e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) di Monticchie. Le due stazioni elettriche di Chignolo Po e Maleo, lungo le quali si snoda la linea aerea, grazie a un importante intervento di ingegneria naturalistica sono totalmente “mascherate” con diverse specie di vegetazione autoctona, tali da garantire il massimo livello di biodiversità. Stiamo parlando di 106 mila mq di area destinati a opere di mitigazione ambientale, con l’innesto di fasce boschive, piante e arbusti che riducono al minimo l’impatto della struttura sul territorio.
Realizzata nel tempo record di un anno e mezzo e conclusa con 6 mesi di anticipo, la “Super Rete” tra Chignolo Po e Maleo detiene così il primato di infrastruttura energetica a minor impatto ambientale d’Italia.