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IL SISTEMA DELL’ACCREDITAMENTO A SUPPORTO DEL MERCATO UNICO EUROPEO

ACCREDIA, l’Ente Unico italiano di accreditamento, propone, nel corso della sua Assembla annuale, una riflessione sul futuro del Mercato Unico, un giro di affari di 2800 miliardi di euro

Trend in crescita in Italia per le valutazioni di conformità, dalle certificazioni di prodotti e servizi, alle ispezioni, dalle prove di laboratorio alle tarature degli strumenti di misura

assemlea accredia

“Quale futuro per l’Europa: integrazione o disgregazione del mercato unico?”

È stato questo il tema del Convegno organizzato oggi da ACCREDIA, l’Ente Unico italiano di accreditamento, in occasione della parte pubblica della sua Assemblea.

Una tavola rotonda su un tema di strettissima attualità come quello della libera circolazione delle persone in un’Unione europea sempre più alle prese con lo sbarramento delle frontiere da parte di alcuni Stati in risposta alle ondate di profughi. Uno sbarramento che potrebbe influire anche sulla libera circolazione di beni e servizi.

“In un momento storico in cui l’Unione europea è messa in discussione sotto diversi punti di vista, ci è sembrato opportuno creare un momento di riflessione sul libero scambio di beni all’interno del Mercato Unico, che oggi ammonta a oltre 2.800 miliardi di euro – ha affermato il Presidente di ACCREDIA, Giuseppe Rossi in apertura del Convegno. Del resto l’accreditamento è un supporto tecnico alle Politiche di consolidamento del Mercato Unico, a cui ricorre sempre più spesso il Legislatore comunitario e nazionale per garantire, a Imprese e Consumatori, prodotti e servizi sicuri per la salute e l’ambiente”.

“Nel giro di pochi anni, i tradizionali equilibri dell’Unione Europea sono stati profondamente scossi dall’impatto di due eventi gravi e imprevisti: la crisi economica globale e le migrazioni. Oggi, fra distinguo, bisticci e indecisioni dei Governi nazionali – ha continuato Enzo Moavero Milanesi, ex Ministro dei Governi Monti e Letta, Direttore della School of Law della Luiss – l’Eurozona stenta a riprendere a crescere in maniera omogenea in tutti i Paesi e la libera circolazione delle persone all’interno del territorio europeo (il sistema di Schengen) vacilla. Siamo di fronte a un’insidiosa sclerosi dei complessi meccanismi istituzionali di un’Unione più fragile di ciò che, forse, crediamo. Il rischio è notevole e arriva al cuore del Mercato Interno Unico europeo, perché anche la libera circolazione delle merci, già lesa dalle nuove barriere per i controlli sulle persone potrebbe essere messa a repentaglio. A quel punto, cosa resterebbe degli oltre 60 anni di progressiva integrazione?”.

“Non c’è dubbio che l’Unione europea sia in una situazione di stallo e per certi versi di regresso, manifestato per esempio dal temporaneo e parziale ripristino delle frontiere interne nello spazio di Schengen, anche se non manca qualche elemento di progresso, per esempio nell’unione bancaria o nella politica monetaria – ha dichiarato Fiorella Kostoris, membro del Consiglio Direttivo dell’ANVUR e docente di Economia Politica. “L’involuzione dell’UE, peraltro cominciata da più di 10 anni, comporta limiti e svantaggi per il mercato interno nel settore delle merci, dei servizi, del lavoro”.

“È difficile prevedere quali contraccolpi potrebbe subire il Mercato Unico nel breve e medio periodo, sia in considerazione delle prime stime sui costi economici che l’economia europea dovrebbe sopportare, ipotizzati alcuni giorni fa dalla Commissione europea, sia in virtù di nuove manifestazioni avverse al rafforzamento di una politica europeista come dimostra il referendum in Gran Bretagna, previsto a giugno, che potrebbe confermare la volontà dei britannici di uscire dall’Europa”. Su questi aspetti si è soffermato in particolare il Prof. Bruni – Vice Presidente dell’ISPI, intervenuto anche lui al Convegno.

Del resto anche in Italia, il sistema delle valutazioni di conformità, con cui in gergo tecnico si definiscono gli accreditamenti di organismi e laboratori e le certificazioni ed i rapporti di prova e taratura rilasciati da questi, sta crescendo giorno dopo giorno, in particolare per le certificazioni dei prodotti biologici, delle competenze delle persone e dei sistemi di gestione per l’efficienza energetica. Lo dimostrano i dati presentati da ACCREDIA nel corso della sessione riservata ai Soci della sua Assemblea annuale, tenutasi dopo il Convegno della mattina.

“Dalle certificazioni alle ispezioni, dalle prove di laboratorio alle tarature degli strumenti di misura, fino alle verifiche ambientali, tutti gli indicatori quantitativi mostrano, anche per il 2015, una tendenza positiva, a conferma del buon funzionamento del sistema”, ha dichiarato ancora Giuseppe Rossi, da un anno alla Presidenza di ACCREDIA.

Ammonta infatti a circa un miliardo di euro il valore economico generato nel 2014 dalle verifiche degli organismi di certificazione e ispezione e dei laboratori di prova e taratura. Con un +14% per esempio registrato dagli accreditamenti per la certificazione di prodotti e servizi, compresi biologici, DOP, IGP, STG e vini o un +17% per la certificazione delle figure professionali con oltre 170 mila professionisti coinvolti.

“Lo dimostra la fiducia delle Imprese che anche nei momenti di crisi hanno deciso di investire nelle certificazioni accreditate per migliorare la propria competitività – ha continuato Rossi – e dei Consumatori, sempre più consapevoli che dietro il bollino c’è un mondo di controlli a tutela della loro sicurezza, e delle Istituzioni, che decidono di avvalersi sempre più delle verifiche condatte da ACCREDIA con competenza, indipendenza e imparzialità, per garantire che sul mercato circolino prodotti e servizi sicuri per la salute e l’ambiente”.

“Una competenza riconosciuta anche a livello internazionale che ha portato Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione a ricoprire il ruolo di Vice Presidente di IAF, l’Associazione degli Enti di accreditamento a livello internazionale e a sedere nel board di EA, che invece rappresenta la rete europea”.

ACCREDIA è l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano. Il suo compito è attestare la competenza, l’imparzialità e l’indipendenza dei laboratori ed organismi che verificano la conformità di prodotti, servizi e professionisti agli standard normativi di riferimento, facilitandone la circolazione a livello internazionale.

ACCREDIA è un’associazione privata senza scopo di lucro che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un’attività di interesse pubblico, a garanzia delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori.

ACCREDIA ha 67 soci che rappresentano tutte le parti interessate alle attività di accreditamento e certificazione, tra cui 9 Ministeri (Sviluppo Economico, Ambiente, Difesa, Infrastrutture e Trasporti, Interno, Istruzione, Lavoro, Politiche Agricole, Salute), 7 Pubbliche Amministrazioni nazionali, i 2 Enti di normazione nazionali, UNI e CEI, 13 organizzazioni imprenditoriali e del lavoro, tutte le principali associazioni di consumatori e di servizi di consulenza e imprese fornitrici di servizi di pubblica utilità come Ferrovie dello Stato ed Enel.

L’Ente è membro dei network comunitari e internazionali di accreditamento ed è firmatario dei relativi Accordi di mutuo riconoscimento, in virtù dei quali le prove di laboratorio e le certificazioni degli organismi accreditati da ACCREDIA sono riconosciute e accettate in Europa e nel mondo.

Fonte Accredia

2016-05-15T18:54:35+01:00Maggio 15th, 2016|Certificazioni|
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