Qual è stato l’andamento dei primi anni di vita della UNI/PdR 31 lo potremo scoprire con il sondaggio dedicato che ci aiuterà a capire e ricevere un riscontro da tutti coloro che hanno usufruito della Prassi di Riferimento.
Come recuperare i rifiuti da imballaggio in vetro? Macinandoli in pezzetti piccoli dopo aver rimosso i materiali ritenuti inquinanti. Così si crea nuova materia prima per realizzare prodotti in vetro.
Questo è stato l’oggetto del progetto sviluppato dalla Stazione Sperimentale Vetro, che ha trovato la sua descrizione nella UNI/PdR 31, prassi pubblicata nel 2017 e sviluppata in collaborazione con Assovetro e CoReVe – Consorzio Recupero Vetro.
La UNI/PdR 31 definisce un metodo di analisi per la determinazione del contenuto di materiali ceramici ed inerti, ovvero non organici, non metallici e non vetrosi, nella sabbia di vetro. Affinché il granello di sabbia di vetro sia considerato idoneo al suo, le sue dimensioni devono essere inferiori a 1 mm, in linea con quanto è previsto dal Regolamento Europeo End of Waste. La stessa metodologia è conforme a quanto previsto dal regolamento, e si basa sulla separazione manuale delle componenti non vetrose presenti in un campione rappresentativo di sabbia di vetro.
Dopo sei anni di diffusione, è giunto il momento di interrogarsi sul futuro di questo documento, mediante chi questa prassi di riferimento l’ha utilizzata.
Per questo è stato predisposto un breve questionario sulla UNI/PdR 31, che ha lo scopo di raccogliere informazioni sul documento, sul reale interesse del mercato e sulla sua utilità. Composto da poche e sintetiche domande, il sondaggio è aperto a tutti i soggetti interessati e rimarrà online fino al 30 giugno prossimo.
Attendiamo le vostre indicazioni, perché la vostra opinione è importante!
Commenta qui https://it.surveymonkey.com/r/UNIPDR312017 (scadenza 30 giugno).
Per informazioni:
Innovazione e Sviluppo
Email: sviluppo.progetti@uni.com