Genova, 15-16 ottobre 2013
Le scoperte accumulate in campo biomedico negli ultimi anni fanno emergere sempre di più la necessità di un approccio multidisciplinare in medicina, che permetta il rapido trasferimento delle conoscenze delle scienze di base e della medicina sperimentale alla clinica.
Questo approccio di “medicina traslazionale” si basa sulla capacità di trasferire in modo rapido queste conoscenze in modo da generare applicazioni diagnostiche e terapeutiche avanzate offrendo nel contempo nuovi strumenti di indagine.
In particolare, la MEDICINA RIGENERATIVA studia come riparare e rigenerare tessuti ed organi utilizzando i componenti ed i segnali naturali di un organismo (cellule staminali, fattori di crescita, etc.).
Sfruttando le conoscenze della moderna biologia, sono state sviluppate metodologie che, utilizzando fattori di crescita e cellule staminali/progenitrici, consentano la rigenerazione di tessuti che hanno subito estesi danni.
L’associazione di cellule ottenute “ex vivo”, e/o di molecole biologicamente attive con materiali diversi ha portato alla produzione di una nuova generazione di biomateriali trapiantabili (INGEGNERIA DEI TESSUTI) ottenibili ed utilizzabili in quantità non limitanti.
I primi tessuti ricostruiti “in vitro” e utilizzati in terapia umana sono stati l’epidermide e gli altri epiteli stratificati, quali l’epitelio della superficie della cornea, l’epitelio uretrale, etc. Altri esempi riguardano la riparazione della cartilagine, dell’osso e dei tessuti muscolari scheletrico e cardiaco, il trapianto di cellule endocrine specifiche, la coltura di cellule endoteliali per il rivestimento di protesi vascolari, l’espansione in vitro di cellule con potenziale neurorigenerativo.
Cellule coltivate “ex vivo” sono utilizzate anche per l’ingegnerizzazione di “organi artificiali ibridi” quali rene, fegato e pancreas “artificiali”. E’ da ricordare anche le potenzialità dei tessuti ricostruiti “in vitro” per la terapia genica. I tessuti possono infatti essere ricostruiti a partire da cellule del paziente o di donatore dopo che le stesse, prima dell’espansione in coltura, sono state geneticamente modificate mediante l’inserimento nel loro genoma di una nuova copia di un gene per sostituirne uno mancante o mutato.
Alcuni fra i piu’ quotati esperti del settore, nazionali ed internazionali saranno presenti a Palazzo Ducale a Genova in questi due giorni per illustrare le loro scoperte e discutere le future direzioni di questa ricerca.
I progressi effettuati nello sviluppo di applicazioni terapeutiche innovative e nella ricerca clinica e traslazionale (la branca della ricerca biomolecolare pre-clinica che produce risultati rapidamente trasferibili all’attività clinica) hanno messo in luce la crescente importanza delle biobanche ossia quei sistemi di stoccaggio a medio-lungo termine, certificazione qualitativa e informatizzazione di materiale biologico.
È sempre più evidente, a livello regionale, nazionale ed internazionale, la convenienza in termini economici ed organizzativi della realizzazione di reti di coordinamento delle biobanche esistenti a supporto delle attività di ricerca nel campo biomedico. La costruzione di una infrastruttura europea: Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure (BBMRI: www.bbmri.eu) che raccolga e coordini le biobanche europee permetterà di sviluppare il potenziale di queste risorse e facilitare alle istituzioni accademiche ed industriali europee l’accesso ai materiali ed alle informazioni, grazie alla rilevazione e catalogazione delle risorse esistenti, alla definizione di regole di accesso chiare e condivise, alla promozione degli scambi transnazionali di materiali biologici e dati, allo sviluppo coordinato di risorse e tecnologie, al superamento della frammentazione e allo sviluppo di strumenti di finanziamento.
L’Italia partecipa dall’ inizio a questa infrastruttura di ricerca europea BBMRI con l’intento di assicurare accesso sicuro alle risorse biologiche e garantirne una gestione appropriata ai fini del miglioramento della salute dei cittadini europei.
Il Workshop è stato organizzato da Tecnobionet, Polo di Ricerca e Innovazione sulle Scienze della Vita e si svolgerà a Genova a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio (15-16 ottobre).
Per maggiori informazioni: Nexta (società del Gruppo Bureau Veritas) ente gestore Tecnobionet
Tel. (+39) 010 8990.418/460/408, E-mail info@tecnobionet.it
www.tecnobionet.it