Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 151/2023 che cita la norma UNI 11644
Tanto la legislazione quanto la normazione tecnica sono strumenti di evoluzione sociale e ne accompagnano i cambiamenti.
Lo conferma per certi aspetti in maniera emblematica il Decreto 151/2023, pubblicato pochi giorni fa in Gazzetta Ufficiale, che fornisce un regolamento sulla disciplina professionale del mediatore familiare.
Partiamo da qualche dato.
Dopo una sensibile (e fisiologica) flessione durante la pandemia, in Italia il numero di separazioni è tornato ai livelli pre-Covid. Lo rileva il rapporto Istat “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” che evidenzia un ritorno a dati pre-pandemici per le separazioni (97.913, +22,5% rispetto al 2020) e i divorzi (83.192, +24,8%).
Al di là di considerazioni sociologiche, è evidente che in questo contesto – rafforzato dalla recente Riforma Cartabia che, entrata in vigore lo scorso 28 febbraio, ha l’obiettivo di alleggerire i tribunali dalle numerose pratiche pendenti – la figura del mediatore familiare assume un ruolo sempre più centrale.
Da qui l’esigenza di definire dei requisiti di qualificazione professionale a cui la norma UNI 11644 (attualmente in revisione) ha risposto declinandoli in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF – European Qualifications Framework).
Pubblicata nel 2016 grazie all’attività della Commissione “Attività professionali non regolamentate” – che opera in conformità alla Legge 4/2013 (“Disposizioni in materia di professioni non organizzate”) – la norma viene appunto ora richiamata dal Decreto 27 ottobre 2023, n. 151.
Il provvedimento, ispirandosi ai contenuti della norma UNI, disciplina l’attività professionale del mediatore familiare e la sua formazione; i requisiti di onorabilità per l’esercizio della professione; le modalità e i contenuti dei corsi obbligatori per la formazione e l’aggiornamento professionale continuo; i requisiti professionali; le regole deontologiche; le tariffe applicabili nonché il trattamento dei dati personali.
Ed è proprio all’articolo 4 (“Requisiti per l’esercizio della professione di mediatore familiare”) che il Decreto cita la UNI 11644 richiamandone la certificazione (accreditata) di conformità e i singoli dettagli.
Anche in questo caso è utile sottolineare quanto una corretta sinergia con la normazione tecnica sia un enorme fattore di semplificazione per il legislatore, che può trovare negli standard la più efficace declinazione pratica (costantemente aggiornata allo stato dell’arte) di quei principi a cui la legge si ispira.