Magazine Qualità

Magazine Qualità

Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità -

Magazine Qualità

Parità di genere, ecco i certificati per ottenere agevolazioni fiscali e premialità nei bandi

Solo le certificazioni che posseggono i loghi di Accredia e UNI permettono alle aziende di accedere ai benefici fiscali e di ottenere le premialità negli appalti pubblici previsti dalla legge

uni organismi paritetici su mgazine qualità

Solo i certificati di conformità alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere rilasciati sotto accreditamento, che riportano il Marchio UNI ed il logo dell’Ente di accreditamento (per l’Italia è Accredia), insieme al nome dell’organismo accreditato, consentono alle imprese di accedere ai benefici fiscali previsti dalle leggi in materia, perché sono gli unici riconosciuti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 aprile scorso (vd. https://bit.ly/3M80alH).

È quanto affermano, in una nota congiunta, Accredia, l’Ente nazionale di accreditamento, e UNI, l’Ente Italiano di Normazione, intervenendo sul tema della certificazione della parità di genere.

Fondamentale diventa quindi per le aziende verificare con attenzione che l’organismo di certificazione sia accreditato, in base al Regolamento (CE) n. 765/08, per certificare secondo la UNI PdR 125:2022.

Sul certificato basterà controllare che ci siano il Marchio UNI e il logo dell’Ente di accreditamento.

Nel mercato, infatti, sono apparsi diversi certificati emessi da organismi non accreditati, che – pur testimoniando l’attenzione alle politiche sulla parità di genere – non consentono di accedere né alle agevolazioni fiscali né alle premialità nei bandi di gara previsti dalla legge. La certificazione del sistema di gestione per la parità di genere è volontaria ma deve seguire precise regole che ne garantiscono la validità.

In Italia al momento ci sono già 6 organismi di certificazione accreditati da Accredia e più di venti hanno fatto domanda.

Per le aziende che intendono farsi certificare sono previsti nel PNRR incentivi pari a 10 milioni di euro stanziati da parte del Governo.

L’accreditamento garantisce che le certificazioni siano rilasciate da organismi competenti e imparziali e che abbiano loro stessi adottato un sistema di gestione conforme alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022. Tali verifiche sono condotte da Accredia sia per il rilascio dell’accreditamento sia per la verifica periodica del mantenimento dei requisiti previsti.

Il Marchio UNI garantisce che lo schema di certificazione sia basato su un documento normativo emesso dall’Ente Italiano di Normazione e che rispetti i valori della normazione tecnica: coerenza, trasparenza, apertura, consensualità, volontarietà, indipendenza, efficienza.

Per facilitare l’applicazione della UNI/PdR 125:2022 e garantire un approccio uniforme da parte degli organismi di certificazione, UNI e Accredia hanno pubblicato un documento di FAQ liberamente scaricabile online dai rispettivi siti. (vd. https://bit.ly/3SIA0se).

Comunicazione a cura di ACCREDIA 

2022-12-29T15:32:49+01:00Ottobre 12th, 2022|ACCREDIA, Parità di Genere|
Torna in cima