Magazine Qualità

Magazine Qualità

Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità -

Magazine Qualità

Oggi parliamo di Terzo Settore con la Dottoressa Cristina Cherubini

Dottoressa Cristina Cherubini su Magazine QualitàGentile Dottoressa Cherubini, come è cambiata – in generale – la rendicontazione dei soggetti del Terzo Settore con l’introduzione della Legge delega 106/16 e soprattutto con i DA di cui al DL 117/17?

La pubblicazione del DM del 5 marzo 2020 ove all’art. 1 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali decretava l’adozione dei modelli per la redazione del bilancio di esercizio per gli enti del terzo settore, ha segnato una reale svolta nell’aspetto contabile di tale settore in quanto prima della riforma del terzo settore gli enti si muovevano con estrema discrezionalità, rimodulando schemi di rendicontazione e bilancio sulla base delle peculiarità specifiche della loro attività e perseguendo unicamente le proprie finalità senza minimamente prendere in considerazione l’estrema necessità di una più ampia trasparenza dei documenti contabili. Possedere un unico schema uguale per tutti, modulato sulla base delle dimensioni dell’ente ma omogeneo all’interno delle categorie per cui è stato pensato, è di fondamentale importanza se l’obiettivo è quello di democraticizzare realmente la percezione degli enti del terzo settore. Difatti i nuovi schemi di bilancio rendono possibile la lettura dei documenti contabili degli enti considerati da tutti i soggetti che portano degli interessi nella loro comprensione, siano essi membri della comunità nella quale l’associazione insiste, soci ed associati o professionisti deputati alla loro redazione o controllo. Conoscendo lo schema e le direttive del Ministero, l’utente – che dovrebbe essere anch’esso sempre più sensibilizzato a documentarsi e a prendere visione dei bilanci depositati e pubblicati – può interpretare i dati di bilancio e avere quindi sempre una reale percezione di quella che è la situazione finanziaria, in alcuni casi anche economico-patrimoniale dell’ente. Gli enti del terzo settore svolgendo per definizione attività di interesse generale, sviluppando legami sempre più stretti con organi della pubblica amministrazione in quanto di intenti comuni, devono essere tra i soggetti maggiormente tutelati e monitorati, per questo il principio della trasparenza e la capacità ad essa legata di poter facilmente leggere i documenti contabili assumono in questo settore un ruolo estremamente primario che prima della riforma pur essendo presente in teoria non poteva essere pienamente raggiunto proprio a causa della mancanza di una regolamentazione più stringente e di modelli ad hoc a cui rifarsi.

Nonostante le indicazioni chiare in termini di rendicontazione, purtroppo ancora molti sono gli scandali che evidenziano come le attività di rendicontazione sovente non siano applicate né tantomeno “adeguatamente controllate“ dagli organi previsti dalla riforma. Quali elementi migliorativi suggerirebbe per diminuire la casistica di tali crimini?

Gli schemi di bilancio pubblicati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in attuazione a quanto previsto dall’art. 13 comma 3 del decreto legislativo 117/2017, sono stati approvati e pubblicati solo a marzo 2020 e non sono entrati in vigore da subito, sono stati numerosi i rinvii, complice anche il mancato lancio tempestivo del portale del RUNTS. Il Registro Unico del Terzo Settore è difatti entrato in vigore solo a novembre 2021 accompagnato dall’incertezza ed instabilità che ha caratterizzato il settore dal momento in cui è stata pubblicata la legge delega 106/2016 e proseguite poi anche negli anni a seguire. Ad oggi, per mia esperienza, completato il deposito dei bilanci degli enti a fronte della loro iscrizione al Registro, i controlli per monitorare l’adeguamento degli enti ai nuovi schemi di bilancio sono stati avviati e gli uffici territoriali del RUNTS preposti ne monitorano l’andamento, richiamando gli enti in caso di una riscontrata mancanza o difformità documentale (anche se è ovvio che per essere efficace il controllo non deve fermarsi alla forma ma asseverarne la sostanza).

Anche il bilancio sociale vive di una sua possibile criticità. Se mentre il bilancio civilistico-amministrativo ha più indicazioni di come debba essere controllato ed asseverato, perché il bilancio sociale non gode della stessa linearità comportamentale/procedurale?

Le previsioni afferenti al bilancio sociale riguardano ad oggi unicamente i limiti entro i quali esso deve o no essere obbligatoriamente previsto dall’ente considerato, questa è sicuramente un’indicazione rilevante ma che da sola, a parer mio, contrasta con il principio di trasparenza citato anche in precedenza. In quanto è vero sì che il Bilancio sociale non ha rilevanza da un punto di vista contabile, ma in termini assoluti assume un’importanza forse ancor più spiccata nei confronti degli stakeholder sociali dell’ente, questo perché esso racchiude l’animus dell’associazione, esprime una vera e propria fotografia degli intenti, delle attività esercitate, dell’organigramma e della composizione associativa dell’ente. Mira difatti ad assicurare una piena comprensione del percorso che l’ente sta compiendo, degli obiettivi che si è prefisso per il futuro e della composizione sociale che lo caratterizza e grazie alla quale ha intenzione di raggiugerli.

Secondo Lei le organizzazioni che aderiscono volontariamente alla Riforma dovrebbero essere maggiormente valorizzate?

Io credo che l’intento del legislatore con la riforma del terzo settore sia stato proprio quello di “valorizzare” gli enti che, iscrivendosi al RUNTS ed adeguando i propri documenti interni e quindi di conseguenza la loro struttura organizzativa, si caricano anche di maggiori adempimenti che la riforma ha introdotto per gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo Settore, garantendo un sistema premiale composto da maggiori vantaggi da un punto di vista fiscale e da un crescendo di interrelazioni con la Pubblica Amministrazione volte ad implementare le risorse interne delle associazioni, e contemporaneamente il valore sociale della collettività in cui esse operano. Gli enti, adeguandosi e rispettando il decreto legislativo 117/2017 e seguenti, evidenzierebbero di voler mantenere un assetto contabile coerente con l’attività svolta in virtù del principio della trasparenza e di quanto previsto dal legislatore, accettando di essere sottoposti ai controlli effettuati dagli uffici territorialmente competenti. 

Come potrebbe delinearsi, secondo Lei, lo scenario futuro del terzo settore o su quali primari aspetti?

A fronte di tutte le riflessioni fatte è chiaro che alla base della buona riuscita della riforma deve esserci una profonda comprensione della stessa, che deve essere recepita soprattutto all’interno delle associazioni stesse. Spesso in Italia ci troviamo di fronte ad associazioni attive da moltissimi anni sul territorio che davanti al cambiamento non hanno sempre ben risposto e si sono in molte occasioni trovate in serie difficoltà. Credo quindi che sia necessario attivare una forte rete di formazione ed assistenza per le associazioni che vogliono adeguarsi alla normativa e rimodulare tutti i loro asset in modo da meglio rispettare le nuove disposizioni, e in questo possono essere utili anche società che promuovo servizi garantiti di consulenza a 360 gradi sui vari passaggi che l’ente in transizione dovrà affrontare. Ultima cosa, come sopra richiamato, è chiaramente l’incertezza, che ci accompagna dal 2016, e che caratterizza ancora oggi il terzo settore data dalla zoppicante, anche se progressiva, attivazione della riforma. Ultimo tassello di estrema importanza è quello che attiene all’ok della Commissione Europea in merito ai Regimi fiscali per gli ETS che si spera arrivi entro la fine dell’anno. Infatti – ad oggi – manca ancora l’autorizzazione UE relativamente alle norme contenute nel titolo X del CTS che non possono essere applicate creando, alla data, numerosi problemi interpretativi, con le associazioni che hanno già assunto la qualifica di ETS che si trovano in mezzo ad un limbo, ancora parzialmente influenzate dalla normativa precedente e senza poter beneficiare dei criteri e di alcune delle agevolazioni contenute nel d.lgs 117/2017.

Per fare un esempio basti pensare alle associazioni culturali che non hanno intrapreso il percorso per adeguare i propri statuti ed acquisire la qualifica di APS o di altro ETS e che ancora oggi possono beneficiare della decommercializzazione di molte attività per loro tipiche come ad esempio lo svolgimento di corsi a favore dei propri associati verso corrispettivi specifici, che acquisirà natura commerciale una volta che il regime fiscale per gli ETS sarà approvato e quindi saranno ufficiali le modifiche apportate all’art. 148 comma 3 del TUIR.

Ci auguriamo tutti che l’iter di autorizzazione della Commissione Europea non rappresenti ancor più grande scossa di terremoto nel campo delle associazioni nazionali già fortemente provate dal periodo di assestamento dall’introduzione del d.lgs.

Cristina Cherubini, Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista, scrive da 3 anni per Informazione Fiscale e nell’ultimo anno ha pubblicato alcuni contenuti sul mondo del terzo settore per Modulo24 Terzo Settore de il Sole 24ore. Laureata in economia e commercio e specializzata in management e governance presso l’Università degli Studi di Siena, svolge la professione di Dottore Commercialista dal 2019 e fin da subito si è specializzata sul Terzo Settore. Sito web – LinkedinArticoli su informazione fiscale

Comunicazione a cura della Redazione con il contributo di Aachen

2023-11-08T12:14:56+01:00Novembre 8th, 2023|Terzo Settore|
Torna in cima