Un’altra disavventura nel processo di qualità per Nissan in Giappone dopo i recenti fatti legati a Kobe Steel, uno dei principali e storici fornitori di componentistica d’acciaio e terzo produttore di acciaio del Paese.
Nissan Motor questa volta chiude gli impianti giapponesi per due settimane per poter verificare accuratamente e riconfigurare le linee di ispezione.
La giapponese Kobe negli scorsi giorni aveva ammesso ufficialmente che, “ad insaputa degli attuali amministratori, il personale ha falsificato i dati relativi agli standard di resistenza e durata di alcuni prodotti in polvere di ferro, alluminio e rame (per oltre 11 tonnellate di materiale)“, prodotti poi spediti a numerose aziende clienti, giapponesi e non. Nel gruppo ci sono anche produttori di automobili, aerei e treni, e tra questi Toyota, Honda, Mazda, Nissan, Hitachi, Subaru e Mitsubishi ed anche Ford, General Motors, Boeing, Airbus e Daimler.
Questi fatti hanno immediatamente spinto la European Aviation Safety Agency a raccomandare alle società interessate di verificare la loro supply chain ed a sospendere l’acquisto di materiali di Kobe Steel almeno finché la sicurezza dei prodotti non sia confermata.
Le società clienti stanno tutte procedendo alle dovute verifiche per accertarsi che non ci siano rischi per la sicurezza sulle loro vetture e stanno organizzando una eventuale operazione di richiamo in officina per sostituzioni. Kobe Steel ha garantito che comunicherà tra due settimane i dettagli dell’indagine e le contromisure che verranno prese per fare chiarezza.
Nissan, che ha adottato misure più severe nel controllo qualità, è stata tuttavia costretta a decidere di chiudere gli impianti giapponesi anche perché in questo frangente ha scoperto che, in un impianto, tecnici non certificati hanno continuato ad effettuare verifiche finali di prodotto nonostante l’adozione di misure più severe nel controllo qualità; tali tecnici avrebbero infatti utilizzato le firme di colleghi certificati, in violazione delle linee guida aziendali.
Questa drastica sospensione annunciata, riguarda per ora soltanto produzioni dirette al mercato giapponese.