La recente Direttiva europea 2022/2464, la cosiddetta Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ha un notevole impatto nell’intero panorama imprenditoriale in quanto estende gli obblighi di redigere una Dichiarazione sulla sostenibilità relativa al proprio impatto sociale e ambientale a tutte le imprese di grandi dimensioni, nonché a tutte le imprese “con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati”, comprese quindi le PMI (ad eccezione delle sole microimprese).
Approvata il 10 novembre scorso e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 dicembre, la Direttiva – ponendosi nel solco delle azioni previste dal Green Deal europeo – ha quindi l’ambizione di diventare una pietra angolare della politica UE in materia di ambiente e diritti umani.
Per accompagnarne adeguatamente la corretta adozione e quindi l’attestazione di conformità ai sensi della citata Direttiva CSRD, nelle prossime settimane prenderanno il via i lavori per un progetto di prassi di riferimento che intende fornire delle linee guida su questo argomento. Un passo importante, tanto più che proprio la direttiva indirizza con chiarezza la necessità di allineare il processo di attestazione (certificazione) del rapporto di sostenibilità con le attività di revisione contabile e finanziaria.
Il documento verrà sviluppato con la collaborazione di Accredia e di Diligentia ETS (Associazione di Italici per la responsabilità d’impresa e lo sviluppo sostenibile), che promuove la cultura della sostenibilità, della responsabilità sociale e dei rischi ESG (Environmental, Social and Governance) con una particolare attenzione agli aspetti di misurabilità e conformità a normative cogenti e volontarie.
Comunicazione a cura di UNI – Ente Italiano di Normazione