Questo è il secondo di quatto articoli a cura dell’Ing. Paride Sgobba in cui affronteremo il tema della saldatura.
Nel primo articolo abbiamo visto come sia complesso gestire il controllo della qualità del processo speciale di saldatura. Troppe le variabili in gioco che annullano ogni buona riuscita della sola verifica in ingresso e in uscita. Né tanto meno sono sufficienti dei controlli “a campione” come indicato dalla ISO 9001.
Ecco che interviene in nostro ausilio la ISO EN 3834 che definisce i “Requisiti di qualità per la saldatura per fusione dei materiali metallici”. Si tratta di una vera linea guida per tutti gli attori coinvolti nel mondo saldatura, dalle officine, ai cantieri, agli organismi di controllo e validazione. Anche se la norma è in regime “volontario” negli ambiti EA 17-18-22a-28a-28b-29b ne è fortemente auspicabile l’utilizzo. Tra l’altro, il nuovo scenario a seguito della emissione dalla EN1090, che impone la marcatura CE dei prodotti strutturali di tipo metallico secondo il regolamento (UE) 305/2011, la fa divenire assolutamente cogente ed obbligatoria.
Ai fini della corretta applicazione, il costruttore deve subito individuare la tipologia di appartenenza ad una delle classi di qualità definite dalla EN3834, del manufatto da realizzare.
La norma è suddivisa così:
- Parte 1: Criteri per la scelta del livello appropriato dei requisiti di qualità.
- Parte 2: Requisiti di qualità estesi (oggetto di certificazione).
- Parte 3: Requisiti di qualità normali (oggetto di certificazione).
- Parte 4: Requisiti di qualità elementari (oggetto di certificazione).
- Parte 5: Documenti ai quali è necessario conformarsi.
Individuato il proprio ambito qualitativo, sarà sufficiente ottemperare, valutare e seguire ogni aspetto che possa incidere sia sul sistema di gestione, sia del prodotto stesso.
Il primo passo che ogni organizzazione produttiva dovrà compiere sarà il riesame dei requisiti contrattuali che impattano di fatti su quelli tecnici. Capire se si hanno tutti i mezzi a disposizione per sviluppare un prodotto con i requisiti di qualità richiesi dalla committenza. A partire dal coordinatore di saldatura che diviene figura centrale, figura che deve dimostrare un’idoneità formativa ed un’esperienza pregressa ben normata dalla ISO EN 14731 e sempre più stringente, man mano che i requisiti di qualità si fanno più elevati.
A lui spetta il compito di supervisionare, decidere e valutare molteplici aspetti. Tra i quali: il personale di saldatura con i relativi procedimenti da utilizzare, la subfornitura, la preparazione e il controllo dei materiali da saldare, il corretto stoccaggio dei materiai d’apporto, i controlli non distruttivi, le ispezioni e le prove durante e dopo le lavorazioni.
Chiaramente tutto ciò non potrà non prescindere da tutta una serie di aspetti già ottemperati dalla ISO 9001 alla quale, la presente è armonizzata: taratura e convalidazione di attrezzature di misura, ispezione e prova impiegate, identificazione e rintracciabilità, documenti di attestazione della qualità, non conformità ed azioni correttive.