Magazine Qualità

Magazine Qualità

Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità - Condividiamo la Qualità e l'Eccellenza - Dati e Notizie dal Mondo della Qualità -

Magazine Qualità

LA CERTIFICAZIONE DELLE STRUTTURE SALDATE: EN 1090

saldatura3

Questo è il terzo di quatto articoli a cura dell’Ing. Paride Sgobba in cui affronteremo il tema della saldatura.

Nei primi due articoli abbiamo visto perché è importante certificare e garantire un sistema qualità in presenza di un processo di saldatura e quali sono gli strumenti di cui possiamo disporre in senso operativo; abbiamo parlato quindi di gestione del prodotto saldato in maniera volontaria e assolutamente facoltativa.

Dal Luglio del 2014, con l’entrata in vigore della EN1090, tutti i produttori di strutture in acciaio e alluminio, che erano già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), devono prevedere per i propri prodotti e stabilimenti produttivi anche l’implementazione della Marcatura CE in accordo al Regolamento Europeo (UE) n. 305/201.

Si tratta di una svolta epocale che ha rivoluzionato il controllo e l’assicurazione della qualità nell’ambito di riferimento. Non poche le difficoltà da parte dei vari soggetti partecipanti – consulenti, organizzazioni, organismi notificati – di “mettere sul campo” i giusti meccanismi richiesti dalla norma.

Di certo la EN1090 nasce nel 2009 da alcune norme tedesche, pertanto “dure” e restrittive, e si divide in tre parti:

  1. Esecuzione di strutture di acciaio ed alluminio: Requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali
  2.  Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio: Requisiti tecnici per strutture di acciaio
  3. Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio: Requisiti tecnici per strutture di alluminio

Una prima parte comune e un’altra specifica a seconda della tipologia di metallo utilizzata.

In questa sede non vogliamo sviscerare la norma passo passo, ma solo enfatizzarne gli aspetti più importanti.

La base per la gestione della norma è l’implementazione di un sistema di gestione in accordo alla ENI EN ISO 3834. C’è una stretta correlazione tra le classi di esecuzione previste dalla EN1090 che non possono non prescindere dai requisiti di accettazione nomenclati dalla EN3834.

Inoltre la EN 1090 richiama a riferimento anche altri standard di qualifica dei procedimenti e degli operatori di saldatura quali ISO 14731, ISO 9606-1 e EN ISO 15614. Centrale come sempre, la figura del coordinatore di saldatura, ben regolamentata secondo quando previsto dalle EN ISO 14731.

Primo passo da compiere da parte dell’organizzazione sarà stabilire la classe di esecuzione del prodotto da realizzare. La classe di esecuzione seleziona e specifica il livello di qualità appropriato in relazione alla sicurezza che quel componente avrà nell’opera di costruzione.

Le  classi previste sono quattro e denominate EXC1, EXC2, EXC3, EXC4 (con criticità e performance crescenti dalla 1 alla 4).

I  requisiti da rispettare in funzione della EXC sono dati nell’Appendice A della norma di supporto e  viene definita in fase di progettazione della struttura (sulla base degli Eurocodici) e pertanto il fabbricate è tenuto a rispettare quella prevista nella documentazione tecnica.

La scelta deve prendere in esame il tipo di materiale utilizzato, l’affidabilità data dalla classe di conseguenza (CC) e i rischi potenziali dati dalla:

  • categoria di servizio, legata al rischio dell’installazione/utilizzo (SC)
  • categoria  di produzione, legata alla complessità di esecuzione (PC)

Dalla combinazione di questi parametri a attraverso la tabella B3 allegata nella norma si perviene al risultato.

Secondo step da compiere è in relazione al paragrafo 6 della UNI EN 1090-1 “Valutazione della conformità”; ovvero, le aziende sono tenute a  dichiarare la conformità dei componenti / Kit, oltre che con il controllo della produzione in fabbrica (FPC) anche attraverso delle prove iniziali di tipo.

Le prove iniziali di tipo sono un insieme di prove e procedure, allo scopo di determinare le caratteristiche dei prodotti di campioni rappresentativi del tipo di prodotto.

La finalità è quella di dimostrare e valutare che il costruttore abbia la capacità di realizzare componenti e kit in accordo alla UNI EN 1090 e  alle caratteristiche prestazionali applicabili.

La valutazione può essere effettuata attraverso:

  • Calcolo iniziale di Tipo (ITC) necessarie per valutare le capacità strutturali del progetto quando il produttore deve dichiarare le caratteristiche strutturali regolate dal progetto
  • Prove Iniziali di Tipo (ITT) necessarie per valutare le abilità produttive del costruttore

Abbiamo ora le chiavi di partenza, da abbinare alle EN 1090-2 per le strutture in acciaio o alla norma EN 1090-3 per quelle in alluminio. Queste parti definiscono infatti tutti i criteri di accettabilità e requisiti da rispettare nel processo di lavorazione fino a conferirne la conformità.

L’aspetto interessante di questo nuovo approccio è dato dal fatto che i requisiti per la valutazione di conformità per tutte le tipologie di strutture sono definiti secondo uno standard unico sia per strutture semplici, sia per strutture complesse e rischiose.

I prodotti interessati dalla norma sono tra i più importanti nel settore delle opere civili (espressamente specificato), quali ad esempio le carpenterie metalliche strutturali ed il loro svariato utilizzo volto alla realizzazione di opere da costruzione quali edifici, scuole, uffici e infrastrutture stradali.

2016-08-10T08:17:50+01:00Giugno 10th, 2016|Certificazioni|
Torna in cima