Questo è il quarto e ultimo articolo a cura dell’Ing. Paride Sgobba in cui abbiamo affrontato il tema della saldatura.
Nei precedenti tre articoli abbiamo spiegato perché è importante avere un sistema di gestione qualità in ambito saldatura, ed affrontato nel dettaglio alcune norme guida utili ai fini della corretta applicazione.
Appare evidente che uno dei focus principali nella realizzazione di un manufatto saldato è la corretta interpretazione delle istruzioni operative da parte dei saldatori. Vediamo quindi come tali figure dovranno essere in grado di dimostrare la propria abilità pratica.
Ogni codice di riferimento, che sia ASME o AWS o EN, contempla una guida alla quale attenersi per attestare la qualifica di un saldatore. La validazione in fase di esame spetterà come sempre ad un organismo notificato. Non vogliamo entrare nel merito delle specifiche normative di riferimento, ma sottolinearne solo gli aspetti fondamentali. La saldatura, in quanto processo speciale, richiede che il personale operativo superi delle prove di qualifica che attestino la bontà del giunto. Lo stesso sarà sottoposto sia ad un primo esame di tipo visivo, sia a dei controlli distruttivi e non distruttivi di tipo meccanico, oltre che a delle analisi metallografiche.
Il superamento di tali test non presuppone la qualifica a tempo indeterminato dell’operatore, né la validità per ogni tipo di conformazione geometrica e costruttiva del giunto. E’ qui che entrano in gioco due insiemi di variabili: quelle essenziali e quelle non essenziali. Mentre per le prime un cambio di un parametro presupporrà un nuovo percorso di qualifica, per le seconde non sarà necessario dover risottoporre a nuovo esame l’eventuale sostituzione di una variabile. Le variabili essenziali sono rappresentate in primis dalla tipologia di processo di saldatura: ad esempio manuale, ad elettrodo rivestito, ad arco sommerso, MIG MAG, TIG, tanto per citare quelli più comuni. Seguono i materiali suddivisi per gruppi: i consumabili, la geometria del giunto (piastra, tubo), la posizione di saldatura. Unico denominatore è la filosofia secondo la quale, le condizioni più svantaggiose e gravose qualificano quelle più semplici e facili.
Per quanto concerne i test ai quali verranno sottoposti talloni o provini di esame, le norme guida ne stabiliscono in dettaglio le prove da effettuare e i relativi criteri di accettabilità. Tutte gli altri input non necessari sono oggetto delle istruzioni della procedura preliminare di saldatura (pWPS) che diverrà di fatto il verbale ufficiale di qualifica dell’operatore.
Spetterà poi al coordinatore di saldatura somministrare all’operatore approvato solo le istruzioni operative entro le quali egli è stato qualificato. La qualifica iniziale del saldatore è solo un punto di partenza. Il mantenimento della stessa dovrà essere attestata e vidimata dal responsabile di saldatura dell’organizzazione ed essere rinnovata mediante intervento di un organismo notificato, secondo le scadenze previste dalle varie norme.