All’interno del progetto Business Italian Style 2 della Montclair State University, un gruppo di studenti ha incontrato e intervistato Andrea Illy, presidente di Illy Caffè.
Il marchio “made in Italy” è uno dei più famosi al mondo. Rappresenta l’eccellenza inconfondibilmente italiana e, tra i brand riconosciuti nel mercato globale, si colloca nella fascia dell’alta qualità.
Quest’anno, all’interno del corso Business Italian della Montclair State University, gli studenti si sono occupati dei legami tra il made in Italy e la sostenibilità. Durante il progetto ci sono stati incontri ed interviste con alcuni imprenditori che rappresentano il made in Italy e allo stesso tempo seguono i principi della sostenibilità.
Nelle manifestazioni legate a questa iniziativa, Andrea Illy, presidente di Illycaffè, è stato ospite di un evento organizzato dall’Inserra Chair in Italian and Italian American Studies alla Montclair State dove ha portato la testimonianza della sua azienda sui temi del made in Italy, della sostenibilità e del ruolo della lingua e cultura italiana nel mondo del business.
L’azienda che diffonde la cultura del caffè italiano in tutto il mondo, ha fatto della qualità la sua bandiera.
“Dove c’è qualità – ha spiegato Andrea Illy – c’è sostenibilità”
L’azienda Illy, fu fondata a Trieste nel 1933 da Francesco Illy, il quale già nel ‘34 brevettò un sistema di conservazione del caffè a pressurizzazione per consentire una migliore conservazione dell’aroma e nel ’35 la prima macchina per fare l’espresso in casa.
Oggi Illycaffè S.P.A. è parte del Gruppo Illy SpA, gestito dalla terza generazione della famiglia Illy.
Presidente del consiglio di amministrazione della Illycaffè è il nipote del fondatore Andrea Illy.
Di padre in figlio, fino ai nipoti, la gestione familiare dell’azienda ha consentito di mantenere intatti i valori della famiglia, i quali rappresentano anche simbolicamente il made in Italy.
Come ricorda Andrea Illy, suo padre, proprio poco prima di morire, nel 2008, gli raccomandò: “Ricordati che l’unica cosa che conta è l’etica. Il vero padrone dell’impresa è il consumatore, non siamo noi. La famiglia, come anche l’azionista, sono al servizio dell’impresa, ma l’azienda è del consumatore”.
Andrea Illy ha parlato diffusamente e in modo illuminante, del legame intimo tra la sostenibilità e il made in Italy. Questa relazione si rivela in due campi specifici nelle attività dell’azienda.
Il primo è il rapporto con i produttori dei caffè dei “blend” di caffè Illy, selezionati da nove paesi: Brasile, Guatemala, Etiopia, Colombia, Costa Rica, India, El Salvador, Nicaragua, e Tanzania. Per garantire che il sapore che lo contraddistingue rimanga costante, Illy cerca di sostenere la qualità in ogni passo nella produzione dalla pianta alla tazza.
Il caffè è la bevanda ufficiale della cultura, perché è riconosciuta la sua capacità di ispirare, grazie al piacere e agli effetti stimolanti della caffeina. Ma è anche la bevanda del benessere che dà piacere e salute e che si consuma nei paesi ricchi ma viene prodotto nei paesi più poveri del mondo. Per migliorarne la qualità bisogna lavorare con le popolazioni che lo producono mano nella mano, dando loro anche prospettive di crescita.
“Illy paga circa il 30 per cento in più per dei caffè riconosciuti di qualità superiore rispetto agli standard di mercato e questo consente di offrire al consumatore finale un prodotto di qualità superiore che viene pagato con un premium price.” e questo anche perché la sostenibilità si basa sull’idea di produrre beni di qualità superiore ai quali venga riconosciuto un prezzo superiore lungo tutta la filiera.
Piacere, salute e sostenibilità sono tre virtù del caffè che stimolano i consumi anche in nuovi paesi. Oggi nel mondo c’è un miliardo e mezzo di consumatori ma se ne possono raggiungere altri cinque miliardi, quindi ci sono grandi prospettive di crescita.
Se la filosofia di Illy è quella di una costante attenzione al prodotto, dalla pianta alla tazza, l’approccio alla sostenibilità si manifesta anche dall’altro lato dello spettro, quello del consumatore.
Lo sforzo di educare il consumatore è parte integrante della filosofia della sostenibilità del marchio.
Dall 1999 Illy offre nella sua Università del Caffè, corsi sulla cultura del caffè, inizialmente concepiti solo per ristoratori e produttori e poi anche per i consumatori.
“I corsi divulgativi – ha detto Andrea Illy – offrono i fondamenti della cultura del caffè, dalla pianta alla tazzina, corsi di degustazione che insegnano a saper riconoscre la qualità e anche a preparare il caffè nel modo giusto”. Questi corsi e le degustazioni rappresentano anche un modo per coinvolgere i consumatori e creare fidelizzazione come altre iniziative di Illicaffè.
Il forte legame con la famiglia, l’attenzione alla qualità e all’etica aziendale e la perseveranza nel rimanere fedeli ai propri valori e a un prodotto di alta qualità, hanno portato Illycaffè ad affermarsi a livello mondiale.
In questa strategia dell’alta qualità si inserisce anche il premio Ernesto Illy, avviato dal padre di Andrea Illy e oggi offerto ai produttori dei nove paesi da cui Illy fa arrivare il suo caffè. Il riconoscimento viene assegnato a New York, nella sede delle Nazioni Unite.
La cultura del caffè italiano è ormai molto diffusa nel mondo e per l’Italia la tradizione, il piacere e l’autenticità del suo caffè rappresentano un vantaggio nel mercato globale. Molti paesi nel mondo hanno un proprio modo di bere caffè ma il modo italiano di bere caffè espresso, cappuccino o caffè macchiato sono conosciuti in tutto il mondo.
Il caffè Illy rappresenta i valori italiani e il made in Italy: Illycaffè è un’azienda italiana globale che porta nel mondo caffè di alta qualità, rispettando principi di etica e sostenibilità e creando cultura intorno al caffè.
Il suo processo di produzione di un caffè autentico e di qualità superiore ha ricadute positive sul mondo intero.