Nel novembre scorso è stato pubblicato il Decreto Ministeriale n. 360 del 28 settembre 2022, che adotta le “Linee Guida sull’etichettatura ambientale ai sensi dell’art. 219, comma 5, del decreto legislativo 152/2006 e successive modificazioni“, per il corretto adempimento degli obblighi di etichettatura degli imballaggi.
Elaborate tenendo conto delle “Linee Guida per una etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi” proposte da CONAI (Consorzio nazionale Imballaggi), il provvedimento legislativo interviene su un tema di grande rilevanza, che coinvolge una vasta filiera che comprende aziende, associazioni, produttori e utilizzatori sia industriali che commerciali.
Uno dei punti focali del documento risiede nel fatto che “tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili”.
Sebbene il richiamo alle norme UNI sia generico, in verità le linee guida ministeriali citano norme specifiche, quali la UNI EN ISO 1043-1 (“Materie plastiche – Simboli ed abbreviazioni – Parte 1: Polimeri di base e loro caratteristiche particolari”), la UNI 10667-1 (“Materie plastiche prime-secondarie – Parte 1: Generalità su materie plastiche prime secondarie e sottoprodotti di materie plastiche”), la UNI EN ISO 11469 (“Materie plastiche – Identificazione generica e marcatura di prodotti di materie plastiche”) e, non ultima, la UNI EN ISO 14021 (“Etichette e dichiarazioni ambientali – Asserzioni ambientali auto-dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II)”).
A proposito di quest’ultima norma internazionale va aggiunto che le asserzioni ambientali auto-dichiarate devono essere comprovate dalle norme tecniche di riferimento. Ad esempio per la compostabilità la norma di riferimento è la UNI EN 13432 (“Imballaggi – Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione – Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi”), mentre per la riciclabilità la norma di riferimento è la UNI EN 13430 (“Imballaggi – Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali”).
Il Decreto Ministeriale dimostra, una volta di più, quanto una corretta sinergia tra legislazione e normazione tecnica sia fondamentale per creare quel circolo virtuoso di chiarezza ed efficienza che va a beneficio tanto delle imprese quanto dei consumatori finali.